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Le mappe parrocchiali sono rappresentazioni cartografiche o qualsiasi altro elemento simile in cui la comunità può identificarsi attraverso il patrimonio (Leslie, 2006).
Con una mappa di comunità gli abitanti di un luogo possono rappresentare il loro patrimonio, paesaggio e conoscenza in cui si riconoscono e che desiderano trasmettere alle generazioni future. Le mappe parrocchiali evidenziano il modo in cui una comunità vede, percepisce e valorizza il suo paesaggio, i suoi ricordi, le sue trasformazioni, la sua realtà attuale e i suoi desideri per il futuro.
Nella Regione Puglia questo tipo di mappa è stata utilizzata per il nuovo “PPTR” (la Pianificazione Paesaggistica Regionale). In aree omogenee italiane, le Mappe Parrocchiali sono diventate strumenti sia per la pianificazione che per lo sviluppo locale. In Italia più di 50 ecomusei hanno sviluppato una o più mappe parrocchiali. Alcuni di loro hanno prodotto versioni web delle mappe. Pochi di loro usavano strumenti simili chiamati “mappe del paesaggio”.
Questa è di solito una delle prime azioni programmate nella fase di progettazione degli ecomusei italiani. Recentemente lo strumento è stato utilizzato anche da altre istituzioni come i parchi e nei processi di sviluppo locale.
Una mappa di comunità documenta il presente e aiuta le persone a capire il passato; aiuta inoltre la comunità a pianificare un’agenda a lungo termine volta a migliorare e valorizzare luoghi e paesaggi. Nella mappa, puoi trovare i desideri della comunità (Clifford, Maggi, Murtas, 2006).
Molte mappe italiane hanno seguito questi passaggi:
Una valutazione critica di tale strumento di partecipazione solleva due domande: questo tipo di mappa può aiutare la comunità a rappresentarsi, o c’è il rischio di stereotipare il paesaggio? E non c’è anche il rischio di nascondere gli elementi di conflitto presenti sul territorio, solo evidenziandone gli aspetti piacevoli? (Castiglioni, 2013)
In molti contesti italiani le mappe parrocchiali hanno permesso e ispirato persone di diverse generazioni e ruoli, compresi gli amministratori comunali, a scoprire, vedere, utilizzare e modificare il patrimonio culturale e paesaggistico vivente. Inoltre, le mappe partecipative, contenenti una visione condivisa del futuro, hanno ispirato cambiamenti permanenti nel paesaggio.
Alcuni siti web riportano casi di studio, materiale di supporto e linee guida: https://sites.google.com/view/ecomuseiitaliani/chi-siamo mostra l’atlante degli oltre 50 ecomusei che hanno creato una mappa comunitaria con il link per vederne i risultati. Il processo di creazione di una mappa comunitaria (Parco dei Mulini) è descritto sul sito web dell’ecomuseo di Parabiago.
www.mappadicomunita.it mostra alcune mappe italiane
https://inventariopartecipativo.wordpress.com a un corso sulle mappe parrocchiali
https://sites.google.com/view/mappadicomunita/home un sito web su alcune mappe parrocchiali
Clifford S., King A. (a cura di): From place to PLACE: maps and Parish Maps, Common Ground, London, 1996.
Castiglioni B., Ferrario V., cartografiar les percepcions socials: els paisatges tendencials, in AA.VV. Reptes en la cartografia del paisatge. Dinamiques territorials i valor intangibles, , Observatori del Paisatge de Catalunya, 2013
Dal Santo R., CAN PARISH MAPS INSPIRE FUTURE? in “Atas do IV EIEMC/4 Encontro Internacional de Ecomuseus e Museus Comunitários”, 12-16, junho 2012, Belém, Brasil; Coordenação Geral: Maria Terezinha Resende Martins. – Belém : Ecomuseu da Amazônia, 2012.
Leslie, K.: A sense of place, West Sussex Parish Maps, Chichester, 2006.
Nunzia Borrelli, Barbara Kazior, Marcelo Murta, Óscar Navajas, Nathalia Pamio, Manuel Parodi-Álvarez, Raul dal Santo, Julio Seoane
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