Imprenditoria sociale sul patrimonio locale

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Strumento No. 2: Imprenditoria sociale sul patrimonio locale

Imprenditoria sociale sul patrimonio locale

Descrizione dello strumento

L’imprenditoria socialesi rivolge ai più svantaggiati, sviluppando idee imprenditoriali sostenibili (prodotti e servizi) per affrontarele sfide sociali comuni e creare valore sociale trasformativo..Questo approccio ha il potenziale per creare opportunità di lavoro e generare reddito per i disoccupati, in particolare i giovani. Promuove inoltre l’inclusione sociale, migliorando l’autostima delle persone e il senso di appartenenza alle loro comunità valorizzando le tradizioni, preservando le conoscenze antiche e proteggendo l’ambiente; contribuisce pertanto, allo sviluppo socio-economico delle comunità locali e anche agli obiettivi di svilupposostenibile delle Nazioni Unite..

Il lavoro degli ecomusei contribuisce allo studio, alla conservazione e alla promozione del patrimonio culturale e naturale. Fare un investimento sociale nelle loro comunità (utilizzando una strategia chiamataVenture Philanthropy)massimizzerebbe la creazione di valore, garantirebbe la sostenibilità del loro lavoro e migliorerebbe l’impatto sociale. Questo investimento potrebbe essere non finanziario, poiché molti ecomusei hanno scarse risorse finanziarie. Gli ecomusei potrebbero, ad esempio, sostenere gli imprenditori sociali con le loro competenze sul patrimonio locale, fornendo capacità, stabilendo partenariati, facilitando le attività di networking e di raccolta fondi. Qui proponiamo i passaggi per pianificare, implementare e monitorare questo investimento sociale, indicando anche alcune risorse per applicare questo strumento.

Linee guida per applicare lo strumento

  • Mappatura del patrimonio: identificazione delle risorse che l’ecomuseo ha da offrire (competenze, installazioni, risorse umane, partenariati, finanziamenti, ecc.). Un esempio è la conoscenza acquisita dall’inventario partecipativo del patrimonio locale (vedi strumento “Inventario partecipativo”): cosa recuperare, proteggere, preservare e promuovere.
  • Valutare i bisogni della comunità:Utilizzare adeguatimetodi di ricerca qualitativa (interviste, sondaggi, focus group, ecc.)per: (a) identificare questioni sociali e ambientali di interesse locale (come la disoccupazione giovanile, i gruppi emarginati, l’esclusione sociale, l’isolamento degli anziani, la deforestazione, l’inquinamento delle acque, l’estinzione della fauna selvatica, ecc.); (b) verificare la disponibilità a partecipare dei membri della comunità; (c) individuare i pertinenti portatori di interessi e i gruppi destinatari; (d) sensibilizzarli e motivarli.
  • Attività di pianificazionesulla base dei risultati delle fasi precedenti, co-sviluppare (con le parti interessate e i gruppi target identificati) un piano di supporto dettagliato, inclusi linee guida, obiettivi, traguardi e risultati target per i partecipanti.
  • Fornire il supportobrainstorming e sviluppo di modi innovativi incentrati sui problemi e orientati alle soluzioni per affrontare le sfide sociali, utilizzando le risorse disponibili e cercando supporto esterno (sviluppo di capacità, lavoro in rete, partnership, raccolta fondi, ecc.).
  • Misurare l’impatto:creare un meccanismo per monitorare l’impatto sociale delle iniziative, ottenendo input preziosi per gestire al meglio il processo e apportare le modifiche necessarie per massimizzarlo
    / ottimizzarlo.
  • Condividere i risultati:comunicare, per promuoverli, i successi e/o le lezioni apprese dalle iniziative, coinvolgere il pubblico ed essere di ispirazione ad altri (vedi strumento di “Comunicazione Integrata di Marketing”).

Materiali di supporto

La pubblicazione”Aggiungere valore attraverso il sostegno non finanziario – Una guida pratica”, pubblicata dalla European Venture Philanthropy Association (EVPA), traccia i costi e il valore aggiunto del sostegno non finanziario. Elenca anche i modi migliori per incoraggiare le partecipate e i beneficiari a produrre solidi risultati sociali.

Sviluppato dalprogetto “Prosoa Rural”(2018-2020), co-finanziato dal Programma Erasmus+ dell’Unione Europea, il modulo di formazione “Imprenditoria Sociale e Beni Culturali”mira a promuovere l’iniziativa e l’imprenditoria sociale dei giovani basata su Beni e Tradizioni Culturali.

Il corso di formazione completosviluppato dalprogetto “Cultural Heritage Entrepreneurs” (CHEER)(2018-2020), anch’esso co-finanziato dal Programma Erasmus+, fornisce supporto ai partecipanti per trovare idee imprenditoriali, sviluppare imprese sociali, fornire capacità locali e promuovere l’inclusione sociale con particolare attenzione alle pratiche culturali e al patrimonio locale.

Il rapporto “Misurare e gestire l’impatto – Una guida pratica”, anch’esso sviluppato dall’EVPA, fornisce suggerimenti su come implementare la misurazione dell’impatto in cinque passaggi di facile comprensione, a livello sia degli investitori sociali che delle loro partecipate.