Questo modulo è incentrato su approcci e strumenti pratici che possono essere utili nel processo di progettazione e sviluppo di un ecomuseo. Si riferisce ad una sequenza di fasi e passaggi da intraprendere nel processo di pianificazione partecipativa: dalla creazione di una visione, alla diagnosi di una situazione, alla definizione della missione e degli obiettivi, alla ricerca delle soluzioni e alla determinazione delle attività e dei compiti necessari, allo sviluppo del piano d’azione. Particolare attenzione è stata dedicata alla metodologia della diagnosi e ai suoi strumenti. Nel processo di progettazione di un ecomuseo vale la pena includere i principi e gli strumenti di interpretazione del patrimonio. La parte finale del modulo permette di analizzare vari aspetti del funzionamento dell’ecomuseo che devono essere presi in considerazione nel processo di pianificazione per garantire a sostenibilità dell’ecomuseo.
Il principale obiettivo di questo modulo è fornire le conoscenze necessarie relative allo sviluppo e al sostegno dell’ecomuseo, includendo:
Il principale risultato sarà la comprensione dello sviluppo completo di un ecomuseo passo dopo passo. Il modulo fornirà modelli ed esempi basati sulle migliori pratiche degli ecomusei, oltre a conoscenze pratiche da usare in tutti gli stadi dello sviluppo dell’ecomuseo.
Comprendere:
La programmazione è una sequenza di passaggi, un metodo per raggiungere degli obiettivi, una ricetta per il lavoro di squadra, una visione del futuro da attuare; grazie alla programmazione è possibile prevedere ed evitare le difficoltà, cogliere le opportunità, realizzare l’obiettivo delle attività, mobilitarsi per impegni reciproci,, subordinare i comportamenti ai propri obiettivi . Uno degli effetti importanti della programmazione è assicurarsi che esista un processo possibile da implementare che servirà a raggiungere gli obiettivi.
Il processo di progettazione di un ecomuseo si svolgerà sempre in un particolare ambiente ,essenziale per comprenderequindi questo dovrà sempre essere il primo passo.
Il processo di pianificazione è definito in modo diverso da vari specialisti e consiste in diverse fasi . Nel caso di un ecomuseo, è importante iniziare ad avere una visione generale prima della progettazione.
La mission di un ecomuseo si riferisce al cambiamento ed ai valori che l’istituzione vuole introdurre nel mondo. Formulare la mission dell’ ecomuseo è il passo principale per poi iniziare a definire obiettivi specifici, che saranno la base per le attività da intraprendere.
Una definizione appropriata degli obiettivi è essenziale per la loro attuazione. Il concetto “SMART” può aiutarci a sviluppare gli obiettivi dell’ecomuseo. Il suo nome definisce le prime lettere di cinque caratteristiche di un obiettivo ben definito.
Tutti gli obiettivi dovrebbero consentire il raggiungimento della vision dell’ecomuseo. Questo è anche un buon momento per descrivere il concetto generale di ecomuseo.
Obiettivi ben definiti dovrebbero essere la base per lo sviluppo di un piano di azione.
Più specifico è il piano di azione, migliori saranno le linee guida per la sua i attuazione. Dovrà essere strutturato in accordo con gli obiettivi, che includeranno una lista di attività per poterlo raggiungere. Il criterio per misurare il successo dovrà derivare da un ben definito obiettivo e permettere di valutarne il raggiungimento. È importante indicare la scadenza per completare ogni attività e fissare il punto di partenza, per definire anche il programma di attuazione . Ogni implementazione di attività richiederà l’assicurazione di tutti i tipi di risorse necessarie ad esempio, fisiche, finanziarie, umane. Nel caso in cui siano coinvolti più partner, è utile definire un leader per ogni compito, la persona che sarà responsabile della sua realizzazione.
Quando si elabora il piano di azione è importante definire le priorità e i compiti devono essere analizzati tenendo conto della loro importanza ed urgenza. È importante specificare quali di questi compiti sono i più rilevanti per l’intero concetto o per la realizzazione di altri compiti. Alcuni compiti richiedono esborsi finanziari significativi, e devono quindi essere posticipati fino alla raccolta dei fondi (in questo caso, anche la raccolta fondi stessa può essere un compito).
Al fine di coinvolgere le istituzioni locali, le organizzazioni, le imprese e le persone delle comunità locali, il processo di progettazione degli ecomusei dovrebbe seguire un approccio partecipativo. Questa programmazione dovrebbe basarsi su riunioni, laboratori, lavori sul campo, consentendo uno scambio di informazioni, pensieri, idee e generando approcci e mezzi di attuazione nuovi, spesso innovativi. Quelle conclusioni tratte dalle analisi dovrebbero essere utilizzate come punto di partenza.
La pianificazione non dovrebbe essere limitata a una fase iniziale dello sviluppo dell’ecomuseo poiché esso è un’impresa dinamica. Il funzionamento, la gestione e l’efficacia dell’Ecomuseo dovrebbero essere regolarmente monitorati e valutati. Le conclusioni e le raccomandazioni della valutazione dovrebbero essere la base per il processo di pianificazione e possono riferirsi all’intero ecomuseo (alcuni cambiamenti sistemici) o ad aspetti selezionati del funzionamento e della gestione dell’ecomuseo.
Conoscenze:
La diagnosi serve a conoscere la situazione e valutare le possibilità di sviluppare aspetti della comunità e dell’area, oltre a risolvere i problemi, inclusa una migliore comprensione della sua essenza e delle sue cause. Permette di conoscere diverse opinioni e punti di vista della comunità e raccogliere idee e suggerimenti di varie persone e istituzioni. È un modo per raccogliere, analizzare e interpretare i dati. È anche una buona occasione per diffondere informazioni sul come lanciare e sviluppare un ecomuseo.
La diagnosi ecomuseale dovrebbe includere un’analisi complessa del potenziale del patrimonio, delle sue caratteristiche specifiche, del suo stato di conservazione, degli elementi che sono in pericolo e delle risorse che potrebbero essere prese in considerazione (ad esempio infrastrutture, stato di proprietà). È molto importante vedere il patrimonio in modo ampio e ricercare i suoi aspetti naturali e culturali, materiali e immateriali. È importante definire l’ambito diagnostico e la procedura al fine di ottenere informazioni e dati chiave da utilizzare nella realizzazione di un progetto e nello sviluppo di un ecomuseo.
La diagnosi permette di:
La diagnosi consiste in diversi passaggi:
I principali strumenti di diagnosi sono:
L’analisi dei documenti è il primo passo per comprendere la situazione e preparare ulteriori attività di ricerca. Nell’analisi devono essere inclusi tutti quei documenti che possono essere utili e fornire informazioni importanti nel processo di progettazione ecomuseale (relazioni, elaborazioni, articoli, strategie, mappe ecc.).
La ricerca per sondaggi permette di raccogliere dati quantitativi, conoscere opinioni, tendenze e atteggiamenti nei confronti delle risorse del patrimonio, i loro valori, idee da proteggere e mantenere, potenzialità. È un buon metodo per raggiungere un pubblico più vasto. Esistono varie tecniche per effettuare il rilievo:
Una delle parti più difficili è progettare il questionario in modo che le domande siano chiaramente comprensibili e utili per raccogliere dati interpretabili necessari. Le informazioni raccolte tendono ad essere schematiche e non forniscono un quadro completamente coerente, ma mostrano le opinioni condivise da un gruppo più ampio di parti interessate.
Per approfondire la conoscenza e comprendere meglio i processi si consiglia di pianificare una serie di interviste con un gruppo di persone che possano fornire spunti interessanti, nuove prospettive e gettare magari nuova luce sulla situazione e sulla possibile direzione di sviluppo dell’ecomuseo. Le interviste dovrebbero essere svolte secondo lo scenario preparato in precedenza, ma questa tecnica consente di introdurre più domande e seguire nuove idee proposte dall’interlocutore. Le interviste sono la fonte di dati qualitativi. Le interviste possono essere condotte in due forme:
L’osservazione è un metodo per “guardare“pianificare e regolare i fenomeni e i problemi direttamente o indirettamente correlati all’oggetto della ricerca o che lo influenzano. È spesso sottovalutato e trascurato come metodo di raccolta della conoscenza. Ciononostante, permette di dare uno sguardo oggettivo alla situazione, svincolato da qualsiasi forma di valutazione o sentimento soggettivo.
È importante effettuare le osservazioni sistematicamente , in modo che si possa distinguere le tendenze dai singoli eventi.. Le informazioni raccolte sono affidabili e hanno valore di ricerca.
Durante la diagnosi vale la pena di:
I dati raccolti dovrebbero essere analizzati e interpretati rispetto al piano di sviluppo dell’ecomuseo e alle potenziali idee e soluzioni messe a punto per raggiungere l’obiettivo. I risultati della diagnosi sono conclusioni e raccomandazioni ordinate. Tutti i dati numerici e le opinioni più rilevanti che sono state la base per le conclusioni e le raccomandazioni dovrebbero essere presentati in un rapporto diagnostico. La diagnosi dovrebbe consentire, ad esempio di:
Comprendere:
L’interpretazione del patrimonio è un’attività educativa che mira a rivelare significati e relazioni attraverso l’uso di oggetti originali, per esperienza diretta e per mezzi illustrativi, piuttosto che semplicemente per comunicare informazioni dei fatti i – secondo la definizione di Freeman Tilden, che ha stabilito i principi e le teorie dell’interpretazione del patrimonio, nel suo libro del 1957, Interpreting Our Heritage. Il suo lavoro con il National Park Service (NPS) degli Stati Uniti ha ispirato generazioni di interpreti del patrimonio in tutto il mondo e continua a essere un testo di riferimento per la disciplina.
La differenza fra l’interpretazione del paesaggio e l’informazione:
Secondo Freeman Tilden, “l’informazione non è necessariamente interpretazione, tuttavia tutta l’interpretazione del patrimonio contiene informazioni”. L’interpretazione efficace del patrimonio non riguarda ciò che dici a pubblico, ma piuttosto il modo in cui lo dici o lo presenti. Le informazioni presentate ai visitatori sono proprio questo, fatti diretti; dati, specifiche, categorie, cifre e date. L’interpretazione del patrimonio è un processo orientato agli obiettivi e incentrato sul pubblico che ottiene risultati. L’interpretazione utilizza tecniche di marketing e pubblicità, strategie giornalistiche e una miriade di altri strumenti per fornire un risultato interpretativo. L’interpretazione ben eseguita è un’esperienza di apprendimento ricreativo divertente, stimolante e motivante.
L’obiettivo dell’interpretazione è migliorare e arricchire l’esperienza dei visitatori aiutandoli a comprendere il significato del luogo che stanno visitando, e collegando tali significati alla loro vita personale. Intrecciando storie avvincenti e tematiche su fenomeni ambientali ed eventi storici, gli interpreti invitano i visitatori a imparare e pensare alle proprie esperienze. Un’interpretazione efficace consente ai visitatori di creare associazioni tra le informazioni ricevute e le loro precedenti percezioni. L’interpretazione è spesso utilizzata dalle agenzie governative dei proprietari terrieri e dalle ONG per promuovere la gestione ambientale delle terre che amministrano.
Nel suo libro del 1957, “Interpreting Our Heritage”, Freeman Tilden definisce sei principi dell’interpretazione:
La comunicazione interpretativa del patrimonio non è semplicemente un modo di presentare le informazioni. L’interpretazione del patrimonio è uno specifico processo di comunicazione che viene utilizzato per tradurre le informazioni grezze, dal linguaggio tecnico dell’esperto al linguaggio quotidiano del pubblico, in un modo stimolante e coinvolgente che lascia un cambiamento duraturo e profondo nel pubblico.
Il processo di comunicazione interpretativa è molto più che la fornitura di alcuni pannelli attorno a un sito del patrimonio. La comunicazione dell’interpretazione del patrimonio è un processo onnicomprensivo che raggiunge nel profondo le persone a un livello molto personale e significativo, lasciando un’impressione positiva e duratura che cambia il modo in cui esse comprendono e pensano alle cose. L’interpretazione del patrimonio è una filosofia, una tecnica didattica, una strategia di coinvolgimento e uno strumento di gestione.
Nel cercare di capire cos’è l’interpretazione, è utile esaminare un modello di processo dell’interpretazione. Questo processo sviluppato dal team HDC è noto come Modello di interpretazione di Veverka o Processo interpretativo di Veverka
Missione e Obiettivi | Il ‘Perchè?’ Che cosa volete ottenere dai vostri programmi o servizi interpretativi? |
Tema, Messaggio e Storie | Il ‘come?’ Qual è il principale messaggio interpretativo con cui desideri che i visitatori lascino il tuo programma o la tua attività con un ricordo? |
Visitatore | Il ‘chi?’ Chi è il tuo target di riferimento: pescatori, navigatori, gruppi scolastici, residenti locali, turisti storici, ecc. |
Media e Servizi | Dopo aver deciso i tuoi obiettivi, il tuo tema e una volta che conosci già il tuo pubblico di destinazione, dovrai metterti in relazione con la parte successiva del processo di pianificazione. Ora devi determinare il metodo per presentare il programma e raggiungere i tuoi obiettivi. Ciò potrebbe includere: programmi dal vivo, mostre del centro visitatori, pannelli interpretativi, percorsi autoguidati o altri media/servizi. |
Attuazione e Funzionamento | Questa parte del processo di pianificazione è dove si determina esattamente cosa ci vorrà per realizzare il programma o il servizio. Di quali sussidi didattici avrai bisogno per presentare il programma? Eventuali materiali dispense o oggetti di scena? |
Valutazione e Feedback | Parte del processo interpretativo prevede la valutazione per verificare se gli obiettivi del programma sono stati raggiunti. Esis-tono diversi modi per ottenere un feedback. |
I seguenti sono 12 buoni motivi per cui l’interpretazione del patrimonio è un elemento critico nel successo o nel fallimento dei siti del patrimonio.
Modelli di gestione ecomuseale (sistema di gestione, personale, comunicazione di finanziamento)
Modelli di funzionamento ecomuseale. Quali risultati dell’Ecomuseo in materia di istruzione, turismo, sviluppo locale
Il processo di pianificazione dovrebbe includere vari aspetti del funzionamento e della gestione dell’ecomuseo e dovrebbe adattarsi alle circostanze locali (ad esempio patrimonio, risorse umane e istituzionali).
Il contenuto dipende dagli obiettivi dell’ecomuseo, dalle risorse del patrimonio, dalle infrastrutture disponibili, dal pubblico, dal programma educativo, dall’offerta turistica.
Una delle questioni più importanti è la definizione degli obiettivi dell’ecomuseo, Essi ne determineranno il profilo, le direzioni di sviluppo, le attività, la struttura e il sistema di gestione. Gli obiettivi dipendono dalla situazione e dalle circostanze locali, dalle risorse del patrimonio e dal loro stato, dal leader dell’ecomuseo e dai partner. Di seguito si riporta una selezione degli obiettivi degli ecomusei.
ESEMPI DI OBIETTIVI ECOMUSEALI |
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Ogni ecomuseo dovrebbe definire i propri obiettivi e la propria missione. Anche se possono sembrare ovvi per i leader, gli obiettivi e la missione dovrebbero essere specificati e scritti.
Nella fase di diagnosi del patrimonio locale, le risorse vengono identificate e analizzate. Questo è il punto di partenza per progettare quali risorse saranno alla base dell’ecomuseo e in che modo saranno interpretate e condivise. Esiste un’ampia gamma di strumenti e tecnologie da utilizzare per interpretare il patrimonio.
POSSIBILI STRUMENTI INTERPRETATIVI |
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POSSIBILI RISORSE TECNOLOGICHE |
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La scelta degli strumenti e delle tecnologie dipenderà dal carattere del patrimonio, dalle risorse umane, dai fondi, dalle infrastrutture disponibili, dai gruppi target…
Nel progettare un ecomuseo è importante definire il pubblico potenziale. Secondo l’interpretazione del patrimonio, il messaggio dovrebbe essere formulato e fornito in modo rilevante per lo specifico segmento di pubblico selezionato.
Gruppo target | Bisogni specifici |
Bambini | Il programma dovrebbe essere personalizzato per vari gruppi di età considerando il livello delle loro conoscenze e abilità |
Giovani | Il programma dovrebbe essere adattato in modo attraente per questo gruppo (ad esempio stimolante, inclusa la rivalità) |
Anziani | Il programma dovrebbe tener conto delle potenziali limitazioni |
Famiglie | Il programma dovrebbe incoraggiare attività comuni, coinvolgendo tutti i membri della famiglia |
Comunità locale | Il programma dovrebbe includere potenziali scambi e contributi |
Stranieri | Il programma richiede la comunicazione in lingua straniera (a seconda del potenziale pubblico internazionale) e informazioni aggiuntive (background storico e culturale) |
L’infrastruttura comprende tutti i tipi di spazi interni ed esterni che possono essere utilizzati ai fini dell’ecomuseo. La sua valutazionei dovrebbe mostrare il potenziale e le esigenze. Il passo successivo è valutare quali risorse sono pronte per essere utilizzate, quali necessitano di adattamento o creazione. I bisogni dipendono dalle attività pianificate e dal carattere delle risorse del patrimonio da interpretare e condividere.
Infrastrutture interne | Lo spazio interno potrebbe essere utilizzato per mostre, collezioni, biblioteca, laboratori, luogo di formazione/seminari, riunioni, amministrazioni, film/presentazioni, spettacoli teatrali, archivi, negozi, ecc. Potrebbe anche includere edifici per usi speciali (ad es. mulini, fucine, castelli, panifici, fabbriche, miniere ecc.) che possono esporre spazi autentici attrezzati e mantenuti. |
Infrastrutture esterne | Lo spazio esterno può comprendere: giardini, parchi, sentieri, percorsi didattici, specifici assetti paesaggistici, urbani o rurali, monumenti, cimiteri, siti archeologici, alveari, ecc. |
L’interpretazione e l’uso dell’infrastruttura esistente dovrebbero seguire il concetto generale di ecomuseo.
Per sviluppare l’ecomuseo e il suo programma educativo sono necessarie risorse umane specifiche, che includono non solo specialisti in determinate aree e campi, ma anche persone con competenze pratiche, esperienza e talenti specifici. Puoi consultare il programma ecomuseale con professionisti interni ed esterni, ma avrai bisogno anche della comunità locale per sviluppare conoscenze, abilità ed esperienze specifiche.
Specialisti e ricercatori | Questo gruppo comprende un'ampia gamma di professionisti, ad es. museologi, archeologi, etnografi, storici, regionalisti, specialisti in turismo e formazione (insegnanti) ma anche specialisti in management e marketing. Puoi anche collaborare con uno specialista professionista nell'interpretazione del patrimonio. È anche importante disporre di programmi speciali per cooperare con gli anziani poiché sono depositari di conoscenze, abilità ed esperienze che stanno scomparendo. |
Comunità locali | Devi cercare artisti locali, artigiani, agricoltori, produttori, ma anche persone che coltivano la tradizione locale, i costumi, la musica, i canti, i balli, i giochi. È importante collaborare con persone che raccolgono storie locali, leggende, fiabe – forse, ci sono narratori di talento. Puoi includere feste locali, fiere e spettacoli, nonché collaborare con gruppi di ricostruzione storica. |
La collaborazione di vari specialisti, tecnici, professionisti e volontari è necessaria per fornire valori educativi affidabili, conoscenze, competenze in modo attraente e coinvolgente.
L’evoluzione dell’ecomuseo dovrebbe essere incentrata anche sullo sviluppo delle risorse umane. Il programma dovrebbe essere basato su un monitoraggio sistematico dei bisogni e adattato in base ad essi. Vari metodi e strumenti educativi potrebbero essere utilizzati in:
Corsi di formazione regolari – organizzati per il personale e i volontari dell’ecomuseo, nonché la partecipazione a corsi di formazione disponibili (a pagamento o gratuiti) |
Corsi online – ci sono più possibilità di partecipare ai corsi e ai seminari online organizzati da una vasta gamma di specialisti (ad es. e-learning) |
Materiali di orientamento: accesso a tutti i tipi di letteratura e manuali professionali |
Formazione online (ad es. webinar, tutorial, video): promuovere e incoraggiare la partecipazione a vari corsi di formazione online |
Assistenza esperta nello sviluppo di nuovi progetti: ricerca di esperti che possano assistere in nuove imprese, e introdurre metodi e approcci innovativi. |
Scambio di conoscenze ed esperienze – organizzazione di visite di studio a musei ed ecomusei, organizzazione/partecipazione a convegni e seminari. |
Inoltre, l’ecomuseo potrebbe cooperare con servizi e strutture turistiche tipiche, come strutture ricettive, ristoranti e catering e altri servizi della zona, ad es. noleggio biciclette. Tuttavia, è importante che tali luoghi rispettino e promuovano la cultura e le tradizioni locali (ad esempio, utilizzino risorse locali, siano rispettosi dell’ambiente e del paesaggio culturale locale, offrano cucina locale, ecc.).
La gestione include vari aspetti dell’organizzazione e del funzionamento dell’ecomuseo come: il carattere istituzionale, il processo decisionale, le risorse umane, la comunicazione, la finanza, la relazione con la comunità).
Il carattere istituzionale dipende dalle condizioni e dalle possibilità locali. Può rappresentare:
Il processo decisionale dipende dal carattere istituzionale e dalla struttura adottati. Poiché l’ecomuseo si occupa del prezioso patrimonio della comunità, è importante utilizzare regole democratiche e applicare meccanismi di partecipazione pubblica che coinvolgano la società in generale nel processo.
La struttura dell’ecomuseo potrebbe includere:
Ogni ecomuseo potrebbe sviluppare altre unità strutturali per rendere più efficiente ed efficace il sistema operativo e gestionale.
La comunicazione è una delle questioni più importanti nella gestione dell’ecomuseo. Dovrebbe essere ben pianificata e implementata sistematicamente. Comprende la comunicazione interna (tra il personale dell’ecomuseo e tutti i soggetti coinvolti, ad esempio i volontari) e la comunicazione esterna, sia con la comunità che con il pubblico dell’ecomuseo.
Materiali stampati: volantini, manifesti, mappe, libri, guide |
Sito ufficiale, mailing list, blog, e-guide |
Newsletter |
App per telefoni cellulari |
Materiali audio e video |
Social media: Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest, WhatsApp |
Collaborazioni con bloggers, influencers, instagramers |
Incontri, seminari, conferenze |
Lavoro in rete |
L’elenco di metodi, strumenti e canali è aperto e gli ecomusei dovrebbero adattarlo, in modo che sia pertinente ai gruppi target e al messaggio da trasmettere.
Per gestire le questioni finanziarie, l’ecomuseo dovrebbe innanzitutto definire quali sono i suoi costi permanenti (es. personale, manutenzione) e i suoi costi occasionali (es. organizzazione eventi, formazione, pubblicazioni). È essenziale stimare i costi necessari per pianificare la raccolta fondi e il budget dell’ecomuseo.
La capacità finanziaria dell’ecomuseo dipende dal suo status e dalla sua struttura. Gli ecomusei differiscono tra loro in questo aspetto. Mentre alcuni di loro hanno finanziamenti permanenti e un budget annuale regolare, il funzionamento di altri è basato su progetti e il loro budget può variare periodicamente a seconda della loro attività ed efficacia. Avere il budget basato sui progetti significa un grande grado di autonomia per l’ecomuseo ma può essere rischioso nel caso in cui non sia efficace nel reperire fondi.
In generale, gli ecomusei utilizzano diverse fonti di finanziamento:
Risorse esterne (contributi, donazioni e sovvenzioni da vari enti e aziende) |
Risorse proprie (ad es. quote associative, entrate derivanti dalla fornitura di servizi e prodotti) |
Risorse della comunità (e.s. donazioni, lavoro volontario) |
Progetti nazionali competitivi (contributi) |
Progetti competitivi internazionali (sovvenzioni) |
Risorse previste dalle leggi sul mecenatismo culturale (sovvenzioni) |
L’Ecomuseo dipende da un ente esterno (pubblico o privato) |
Nel processo di pianificazione dello sviluppo dell’ecomuseo, una questione importante è costruire e mantenere relazioni con la comunità. Maggiori informazioni su questo aspetto del funzionamento dell’ecomuseo sono presentate nel modulo: Partecipazione e cittadinanza attiva. Processi Partecipativi.
L’ecomuseo opera in un determinato ambito , che può limitare la sua conoscenza di altri modelli ecomuseali, soluzioni, idee, metodi e strumenti innovativi. Queste conoscenze e abilità possono essere sviluppate e accresciute attraverso la partecipazione alle reti. È utile lo scambio di esperienze e la costruzione delle comunità degli ecomusei a vari livelli (regionale, nazionale, internazionale). In primo luogo, l’ecomuseo può avviare o partecipare a reti locali di soggetti (pubblici, privati, sociali) per incoraggiare la cooperazione locale. Il passo successivo è avviare la cooperazione con altri ecomusei o iniziative simili nella regione e nel paese. Se c’è una capacità sufficiente, col tempo i partner potrebbero decidere di istituire una rete (si raccomanda di avere una figura pronta a svolgere il ruolo di leader/coordinatore della rete). Tuttavia, bisogna essere consapevoli del fatto che la partecipazione alla rete non solo è redditizia, ma richiede anche lavoro e impegno extra e l’ecomuseo ha bisogno di competenze sufficienti per far parte di una rete.
Una rete di istituzioni/associazioni locali |
Rete degli ecomusei a livello regionale (es. Rete degli ecomusei in Lombardia) |
Rete degli ecomusei a livello statale (es. Fédération des Écomusées et des Musées de Société, Rete italiana degli ecomusei) |
Rete internazionale (ad es. piattaforme internazionali EEON, DROPS) |
Un buon esempio di rete è la rete francese – Fédération des Écomusées et des Musées de Société (https://fems.asso.fr) che riunisce 139 membri in rappresentanza di ecomusei, musei comunitari e centri di interpretazione. Un altro esempio è la Rete Italiana degli Ecomusei che nel 2017 ha pubblicato Il Manifesto Strategico degli Ecomusei Italiani.
Esistono anche piattaforme dedicate agli ecomusei per favorire e incoraggiare il loro sviluppo, la cooperazione e lo scambio tra di loro:
È importante realizzare processi di progettazione ecomuseale sistematici e dettagliati in modo partecipativo perché:
Bryman A., (2015) Social Research Methods. Oxford University Press.
Bryson, J. M., Alston F. K. (2011), Creating Your Strategic Plan: A Workbook for Public and Nonprofit Organizations, Jossey-Bass; Edycja 3.
Goodstein, L., Nolan, T., Pheiffer, J. W. (1993) Applied strategic Planning, McGraw-Hill Company.
Sarantakos, S. (2013) Social Research. Edition Fourth. Red Globe Press. (https://books.google.pl/books?id=PCNHEAAAQBAJ&lpg=PR14&ots=t0w9PHfBM2&dq=social%20research&lr&hl=pl&pg=PR21#v=onepage&q=social%20research&f=false)
Schwenker, B., Wulf, T., Krys, Ch. (2015) Scenario-based Strategic Planning: Developing Strategies in an Uncertain World. Springer Gabler.
Taylor, K., Verdini, G. (2021) Management Planning for Cultural Heritage: Places and Their Significance, Routledge.
Tilden, F. (1957). Interpreting our Heritage. University of North Carolina Press, North Carolina.
Veverka, J.A. (2015). Interpretive Master Planning: Strategies for the New Millennium – Philosophy,Theory and Practice.
Barbara Kazior
Nunzia Borrelli, Barbara Kazior, Marcelo Murta, Óscar Navajas, Nathalia Pamio, Manuel Parodi-Álvarez, Lisa Pigozzi, Julio Seoane
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