Modulo educativo 3

Pianificare, Iniziare e Sostenere l’Ecomuseo

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TM3: Pianificare, Iniziare e Sostenere l’Ecomuseo

Contenuti

Contenuti

Introduzione

Descrizione del modulo/Presentazione

Questo modulo è incentrato su approcci e strumenti pratici che possono essere utili nel processo di progettazione e sviluppo di un ecomuseo. Si riferisce ad una sequenza di fasi  e passaggi da intraprendere nel processo di pianificazione partecipativa: dalla creazione di una visione,  alla diagnosi di una situazione, alla definizione della missione e degli obiettivi, alla ricerca  delle soluzioni e alla determinazione delle attività e dei compiti necessari, allo sviluppo del  piano d’azione. Particolare attenzione  è stata dedicata alla metodologia della diagnosi e ai suoi strumenti. Nel processo di progettazione  di un ecomuseo vale la pena includere i principi e gli strumenti di interpretazione del patrimonio. La parte finale del modulo permette di analizzare vari aspetti del  funzionamento  dell’ecomuseo che devono essere presi  in considerazione nel processo di pianificazione per garantire  a sostenibilità dell’ecomuseo.

Il principale obiettivo di questo modulo è fornire le  conoscenze  necessarie relative allo sviluppo e  al sostegno dell’ecomuseo, includendo:

  • Processi di progettazione e metodi da applicare nello sviluppo di un ecomuseo
  • Diagnosi della comunità locale per progettare un ecomuseo: processi e strumenti
  • Principi di interpretazione del patrimonio
  • Gestione di un ecomuseo
  • Funzionamento di un ecomuseo: attività, offerte, risultati attesi
  • Sviluppo di un ecomuseo
  • Lavoro in rete interno ed esterno: problemi e benefici

Risultati di apprendimento del modulo

Il principale risultato sarà la comprensione dello sviluppo completo  di un ecomuseo passo dopo passo. Il modulo fornirà modelli ed esempi basati sulle migliori pratiche degli ecomusei, oltre a conoscenze pratiche da usare in tutti gli stadi dello sviluppo dell’ecomuseo. 

  1. I partecipanti sapranno come progettare e pianificare un ecomuseo sulla base della diagnosi del patrimonio della comunità locale e delle risorse umane ed istituzionali
  2. I partecipanti conosceranno i principi dell’interpretazione del patrimonio e li applicheranno alla progettazione di un ecomuseo
  3. I partecipanti analizzeranno un sistema di gestione ecomuseale basato su modelli esistenti
  4. I partecipanti capiranno la diversità degli ecomusei
  5. I partecipanti considereranno ed integreranno lo sviluppo come un processo ecomuseale permanente
  6. I partecipanti analizzeranno gli aspetti della rete nel funzionamento e nello sviluppo dell’ecomuseo
Unità di apprendimento 1

Processo di Programmazione e Metodi per L’ecomuseo

Breve descrizione

Comprendere:

  • L’importanza della programmazione nello sviluppo di un ecomuseo (in fase iniziale ed avanzata)
  • Processi di programmazione – passi da fare
  • Metodi da utilizzare nello svolgimento del processo di programmazione

La programmazione è una sequenza di passaggi, un metodo per raggiungere degli obiettivi, una ricetta per il lavoro di squadra, una visione del futuro da attuare; grazie alla programmazione è possibile prevedere ed evitare le difficoltà, cogliere le opportunità, realizzare l’obiettivo delle attività,  mobilitarsi per impegni reciproci,, subordinare i comportamenti ai propri obiettivi . Uno degli effetti importanti della programmazione è assicurarsi che esista un processo possibile da implementare che servirà a raggiungere gli obiettivi.

 

Il processo di progettazione di un ecomuseo si svolgerà sempre  in un particolare ambiente ,essenziale  per comprenderequindi questo dovrà sempre essere il primo passo.

Il processo di pianificazione è definito in modo  diverso da vari specialisti e consiste in diverse fasi . Nel caso di un ecomuseo, è importante iniziare ad avere una visione generale prima della  progettazione.

  • Fare/Avere una visione dell’ecomuseo (contenuti, conoscenze fornite e valori educativi, patrimonio da interpretare, i principali partners, il potenziale sistema di gestione e finanziamento). L’incentivo di creare un ecomuseo può anche essere una questione definita che riguarda la conservazione del patrimonio. Ci sono due principali approcci alla programmazione, che si concentrano su:
    • PROBLEMA – la progettazione è subordinata alla definizione dei problemi e l’intero processo serve a trovare la soluzione per risolverlo. Concentrarsi su un problema potrebbe limitare il piano alla semplice ricerca del  metodo più semplice per risolverlo. In ogni caso, nel processo, una delle questioni più importanti è definire bene il problema in modo da distinguere la sua essenza dai suoi effetti.
    • LA VISION – la programmazione è basata sulla costruzione di una visione comune nell’aspetto/area definita (trasporto locale, villaggio a misura di diversamente abili). In questo caso, il processo è  focalizzato nel definire i bisogni e le loro sul loro miglior soddisfacimento. . Non dovrebbe esserci nessuna limitazione e si dovrebbero stimolare l’immaginazione e le soluzioni non convenzionali. Nel processo di progettazione di un ecomuseo questo approccio sembra essere il più efficace.
  • Fare una diagnosi delle risorse naturali e culturali, del patrimonio tangibile ed intangibile, delle infrastrutture, dei partner potenziali: Analisi SWOT (scopri di più nel modulo successivo).
  • Definire la missione e gli obiettivi per la creazione di un ecomuseo.

La mission di un ecomuseo si riferisce al cambiamento ed ai valori che l’istituzione vuole introdurre nel mondo. Formulare la mission dell’  ecomuseo è il passo principale per poi iniziare a definire obiettivi specifici, che saranno la base per le attività da intraprendere.

Una definizione appropriata degli obiettivi è essenziale per la loro  attuazione. Il concetto “SMART” può aiutarci a sviluppare gli obiettivi dell’ecomuseo. Il suo nome definisce le prime lettere di cinque caratteristiche di un obiettivo ben definito.

Tutti gli obiettivi dovrebbero consentire il raggiungimento della vision dell’ecomuseo. Questo è anche  un buon momento per descrivere il concetto generale di ecomuseo.

  • Sviluppare un piano di azione

Obiettivi ben definiti dovrebbero essere la base per lo sviluppo di un piano di azione.

Più specifico è il  piano di azione, migliori saranno le linee guida per la sua i attuazione. Dovrà essere strutturato in accordo con gli obiettivi, che includeranno  una lista di attività per poterlo raggiungere. Il criterio per misurare il successo dovrà derivare da un ben definito obiettivo e permettere di valutarne il raggiungimento. È importante indicare la scadenza per completare ogni attività e fissare il punto di partenza, per definire anche il programma di attuazione . Ogni  implementazione  di attività richiederà l’assicurazione di tutti i tipi  di risorse necessarie  ad esempio, fisiche, finanziarie, umane. Nel caso in cui siano coinvolti più partner, è utile definire un leader per ogni compito, la persona che sarà responsabile  della sua realizzazione.

Quando si elabora il piano di azione è importante definire le priorità e i compiti devono essere analizzati tenendo conto della loro importanza ed urgenza. È importante specificare quali di questi compiti sono i più rilevanti per l’intero concetto o per  la realizzazione  di altri compiti. Alcuni compiti richiedono esborsi finanziari significativi, e devono quindi essere posticipati fino alla raccolta dei fondi  (in questo caso, anche la raccolta fondi stessa può essere un compito).

Al fine di coinvolgere le istituzioni locali, le organizzazioni, le imprese e le persone delle comunità locali, il processo di progettazione degli ecomusei dovrebbe seguire un approccio partecipativo. Questa programmazione dovrebbe basarsi su riunioni, laboratori, lavori sul campo, consentendo uno scambio di informazioni, pensieri, idee e generando approcci e mezzi di attuazione nuovi, spesso innovativi. Quelle conclusioni tratte dalle analisi dovrebbero essere utilizzate come punto di partenza.

La pianificazione non dovrebbe essere limitata a una fase iniziale dello sviluppo dell’ecomuseo poiché esso è un’impresa dinamica. Il funzionamento, la gestione e l’efficacia dell’Ecomuseo dovrebbero essere regolarmente monitorati e valutati. Le conclusioni e le raccomandazioni della valutazione dovrebbero essere la base per il processo di pianificazione e possono riferirsi all’intero ecomuseo (alcuni cambiamenti sistemici) o ad aspetti selezionati del funzionamento e della gestione dell’ecomuseo.

Unità di apprendimento 2

Diagnosi Della Situazione

Breve descrizione

Conoscenze:

  • Diagnosi di una situazione e suo ruolo nel  progetto di programmazione/pianificare nell’ecomuseo
  • Processo di diagnosi – passo dopo passo
  • Metodi e strumenti di diagnosi
  • Che cosa diagnosticare nel caso di un ecomuseo? Metodi di diagnosi /analisi per un ecomuseo

La diagnosi serve a conoscere la situazione e valutare le possibilità di sviluppare aspetti della comunità e dell’area, oltre a risolvere i problemi, inclusa una migliore comprensione della sua essenza e delle sue cause. Permette di conoscere diverse opinioni e punti di vista della comunità e raccogliere idee e suggerimenti di varie persone e istituzioni. È un modo per raccogliere, analizzare e interpretare i dati. È anche una buona occasione per diffondere informazioni sul come lanciare e sviluppare un ecomuseo.

La diagnosi ecomuseale dovrebbe includere un’analisi complessa del potenziale del patrimonio, delle sue caratteristiche specifiche, del suo stato di conservazione, degli elementi che sono in pericolo e delle risorse che potrebbero essere prese in considerazione (ad esempio infrastrutture, stato di proprietà). È molto importante vedere il patrimonio in modo ampio e ricercare i suoi aspetti naturali e culturali, materiali e immateriali. È importante definire l’ambito diagnostico e la procedura al fine di ottenere informazioni e dati chiave da utilizzare nella realizzazione di un progetto e nello sviluppo di un ecomuseo.

La diagnosi permette di:

  • comprendere la situazione e la percezione del patrimonio da parte della comunità locale
  • coinvolgere le persone e acquisire affiliati nell’ecomuseo
  • migliorare la determinazione dei bisogni, delle competenze, delle motivazioni e delle possibilità
  • confrontare punti di vista e opinioni con dati empirici
  • fare un migliore utilizzo delle risorse e dell’energia delle persone
  • seguire tendenze, cambiamenti e processi.

La diagnosi consiste in diversi passaggi:

I principali strumenti di diagnosi sono:

  • Analisi dei documenti (ricerche documentali a tavolino)
  • Sondaggio
  • Interviste
  • Osservazione
Analisi Dei Documenti

L’analisi dei documenti è il primo passo per comprendere la situazione e preparare ulteriori attività di ricerca. Nell’analisi devono essere inclusi tutti quei documenti che possono essere utili e fornire informazioni importanti nel processo di progettazione ecomuseale (relazioni, elaborazioni, articoli, strategie, mappe ecc.).

Sondaggi Di Ricerca

La ricerca per sondaggi permette di raccogliere dati quantitativi, conoscere opinioni, tendenze e atteggiamenti nei confronti delle risorse del patrimonio, i loro valori, idee da proteggere e mantenere, potenzialità. È un buon metodo per raggiungere un pubblico più vasto. Esistono varie tecniche per effettuare il rilievo:

  • PAPI (Paper and Pencil Interview – intervista con carta e penna) – i sondaggisti conducono le interviste e registrano le risposte
  • CATI (Computer Assisted Telephone Interview – intervista telefonica con utilizzo PC) – i sondaggisti fanno domande per telefono e registrano sul computer le risposte
  • CAWI (Computer Assisted Web Interviewing intervista via web con utilizzo PC) – sondaggi on-line
  • CAPI (Computer Assisted Personal Interview – intervista personale con utilizzo PC) – indagine condotta presso l’abitazione dell’intervistato.

Una delle parti più difficili è progettare il questionario in modo che le domande siano chiaramente comprensibili e utili per raccogliere dati interpretabili necessari. Le informazioni raccolte tendono ad essere schematiche e non forniscono un quadro completamente coerente, ma mostrano le opinioni condivise da un gruppo più ampio di parti interessate.

Interviste

Per approfondire la conoscenza e comprendere meglio i processi si consiglia di pianificare una serie di interviste con un gruppo di persone che possano fornire spunti interessanti, nuove prospettive e gettare magari nuova luce sulla situazione e sulla possibile direzione di sviluppo dell’ecomuseo. Le interviste dovrebbero essere svolte secondo lo scenario preparato in precedenza, ma questa tecnica consente di introdurre più domande e seguire nuove idee proposte dall’interlocutore. Le interviste sono la fonte di dati qualitativi. Le interviste possono essere condotte in due forme:

  • IDI (In-Depth Interview- Intervista approfondita) – conversazione individuale e diretta con l’intervistato, porta risposte approfondite
  • FGI (Focus Group Interview – intervista ad un gruppo scelto) – intervista effettuata con più persone nello stesso tempo secondo uno scenario specifico
Osservazioni

L’osservazione è un metodo per “guardare“pianificare e regolare i fenomeni e i problemi direttamente o indirettamente correlati all’oggetto della ricerca o che lo influenzano. È spesso sottovalutato e trascurato come metodo di raccolta della conoscenza. Ciononostante, permette di dare uno sguardo oggettivo alla situazione, svincolato da qualsiasi forma di valutazione o sentimento soggettivo.

È importante effettuare le osservazioni sistematicamente , in modo che si possa distinguere le tendenze dai singoli eventi.. Le informazioni raccolte sono affidabili e hanno valore di ricerca.

Durante la diagnosi vale la pena di:

  • evitare l’eccesso di informazioni e concentrarsi sull’obiettivo principale
  • utilizzare le informazioni per supportare ipotesi e una migliore comprensione della situazione e dei suoi possibili cambiamenti
  • utilizzare la conoscenza degli altri
  • consultare le conoscenze raccolte con comunità, esperti e professionisti
  • evitare conflitti, questioni difficili e controverse
  • continuare ad essere curiosi dell’ambiente e delle persone.
Analisi dei Dati, Interpretazione e Diffusione

I dati raccolti dovrebbero essere analizzati e interpretati rispetto al piano di sviluppo dell’ecomuseo e alle potenziali idee e soluzioni messe a punto per raggiungere l’obiettivo. I risultati della diagnosi sono conclusioni e raccomandazioni ordinate. Tutti i dati numerici e le opinioni più rilevanti che sono state la base per le conclusioni e le raccomandazioni dovrebbero essere presentati in un rapporto diagnostico. La diagnosi dovrebbe consentire, ad esempio di:

  • saperne di più sulle risorse del patrimonio
  • vedere quali valori locali sono importanti per la comunità
  • scoprire cosa pensano le persone sullo sviluppo dell’ecomuseo (avranno l’opportunità di imparare cos’è l’ecomuseo)
  • conoscere come la comunità può contribuire all’ecomuseo.
Unità di apprendimento 3

Interpretazione del Patrimonio

Breve descrizione

Comprendere:

  • il concetto di interpretazione del patrimonio
  • i principi di interpretazione del patrimonio
  • il processo di interpretazione del patrimonio

L’interpretazione del patrimonio è un’attività educativa che mira a rivelare significati e relazioni attraverso l’uso di oggetti originali, per esperienza diretta e per mezzi illustrativi, piuttosto che semplicemente per comunicare informazioni dei fatti i – secondo la definizione di Freeman Tilden, che ha stabilito i principi e le teorie dell’interpretazione del patrimonio, nel suo libro del 1957, Interpreting Our Heritage. Il suo lavoro con il National Park Service (NPS) degli Stati Uniti ha ispirato generazioni di interpreti del patrimonio in tutto il mondo e continua a essere un testo di riferimento per la disciplina.

La differenza fra l’interpretazione del paesaggio e l’informazione:

Secondo Freeman Tilden, “l’informazione non è necessariamente interpretazione, tuttavia tutta l’interpretazione del patrimonio contiene informazioni”. L’interpretazione efficace del patrimonio non riguarda ciò che dici a pubblico, ma piuttosto il modo in cui lo dici o lo presenti. Le informazioni presentate ai visitatori sono proprio questo, fatti diretti; dati, specifiche, categorie, cifre e date. L’interpretazione del patrimonio è un processo orientato agli obiettivi e incentrato sul pubblico che ottiene risultati. L’interpretazione utilizza tecniche di marketing e pubblicità, strategie giornalistiche e una miriade di altri strumenti per fornire un risultato interpretativo. L’interpretazione ben eseguita è un’esperienza di apprendimento ricreativo divertente, stimolante e motivante.

L’obiettivo dell’interpretazione è migliorare e arricchire l’esperienza dei visitatori aiutandoli a comprendere il significato del luogo che stanno visitando, e collegando tali significati alla loro vita personale. Intrecciando storie avvincenti e tematiche su fenomeni ambientali ed eventi storici, gli interpreti invitano i visitatori a imparare e pensare alle proprie esperienze. Un’interpretazione efficace consente ai visitatori di creare associazioni tra le informazioni ricevute e le loro precedenti percezioni. L’interpretazione è spesso utilizzata dalle agenzie governative dei proprietari terrieri e dalle ONG per promuovere la gestione ambientale delle terre che amministrano.

Nel suo libro del 1957, “Interpreting Our Heritage”, Freeman Tilden definisce sei principi dell’interpretazione:

La comunicazione interpretativa del patrimonio non è semplicemente un modo di presentare le informazioni. L’interpretazione del patrimonio è uno specifico processo di comunicazione che viene utilizzato per tradurre le informazioni grezze, dal linguaggio tecnico dell’esperto al linguaggio quotidiano del pubblico, in un modo stimolante e coinvolgente che lascia un cambiamento duraturo e profondo nel pubblico.

Il processo di comunicazione interpretativa è molto più che la fornitura di alcuni pannelli attorno a un sito del patrimonio. La comunicazione dell’interpretazione del patrimonio è un processo onnicomprensivo che raggiunge nel profondo le persone a un livello molto personale e significativo, lasciando un’impressione positiva e duratura che cambia il modo in cui esse comprendono e pensano alle cose. L’interpretazione del patrimonio è una filosofia, una tecnica didattica, una strategia di coinvolgimento e uno strumento di gestione.

Nel cercare di capire cos’è l’interpretazione, è utile esaminare un modello di processo dell’interpretazione. Questo processo sviluppato dal team HDC è noto come Modello di interpretazione di Veverka o Processo interpretativo di Veverka

Missione e ObiettiviIl ‘Perchè?’
Che cosa volete ottenere dai vostri programmi o servizi interpretativi?
Tema, Messaggio e Storie Il ‘come?’
Qual è il principale messaggio interpretativo con cui desideri che i visitatori lascino il tuo programma o la tua attività con un ricordo?
VisitatoreIl ‘chi?’
Chi è il tuo target di riferimento: pescatori, navigatori, gruppi scolastici, residenti locali, turisti storici, ecc.
Media e ServiziDopo aver deciso i tuoi obiettivi, il tuo tema e una volta che conosci già il tuo pubblico di destinazione, dovrai metterti in relazione con la parte successiva del processo di pianificazione. Ora devi determinare il metodo per presentare il programma e raggiungere i tuoi obiettivi. Ciò potrebbe includere: programmi dal vivo, mostre del centro visitatori, pannelli interpretativi, percorsi autoguidati o altri media/servizi.
Attuazione e FunzionamentoQuesta parte del processo di pianificazione è dove si determina esattamente cosa ci vorrà per realizzare il programma o il servizio. Di quali sussidi didattici avrai bisogno per presentare il programma? Eventuali materiali dispense o oggetti di scena?
Valutazione e FeedbackParte del processo interpretativo prevede la valutazione per verificare se gli obiettivi del programma sono stati raggiunti. Esis-tono diversi modi per ottenere un feedback.

I seguenti sono 12 buoni motivi per cui l’interpretazione del patrimonio è un elemento critico nel successo o nel fallimento dei siti del patrimonio.

  • L’interpretazione del patrimonio dimostra in che modo un sito del patrimonio ha valore per il visitatore.
  • L’interpretazione del patrimonio può ispirare i visitatori e creare un senso di orgoglio individuale e comunitario.
  • L’interpretazione del patrimonio è la ragione per cui i visitatori vengono al sito del patrimonio.  Rende bene per la storia e l’esperienza sul sito.
  • Senza interpretazione del patrimonio i siti storici sono, agli occhi del visitatore, solo un altro VECCHIO sito!
  • L’interpretazione del patrimonio porta i visitatori a prendersi CURA del patrimonio.
  • I programmi, gli eventi e i servizi di interpretazione del patrimonio sono le ragioni per cui i visitatori ritornano nei siti del patrimonio.
  • I programmi, gli eventi ei servizi di interpretazione del patrimonio possono aumentare le visite aumentando la percezione dei BENEFICI che i turisti ricevono recandosi in un particolare sito del patrimonio.
  • Programmi, eventi e servizi di interpretazione del patrimonio possono produrre riduzioni nella manutenzione del sito e ridurre i problemi di gestione negativi se utilizzati come strumento di gestione.
  • Presentazioni e programmi di interpretazione del patrimonio ben progettati aumentano il tempo di permanenza dei visitatori aumentando la necessità di catering e vendite nei negozi.
  • L’interpretazione del patrimonio fornisce un valore aggiunto a qualsiasi esperienza di turismo del patrimonio e agli sforzi di marketing del sito del patrimonio.
Unità di apprendimento 4

Contenuto e Gestione Dell'ecomuseo

Breve descrizione

Modelli di gestione ecomuseale (sistema di gestione, personale, comunicazione di finanziamento)

Modelli di funzionamento ecomuseale. Quali risultati dell’Ecomuseo in materia di istruzione, turismo, sviluppo locale

Il processo di pianificazione dovrebbe includere vari aspetti del funzionamento e della gestione dell’ecomuseo e dovrebbe adattarsi alle circostanze locali (ad esempio patrimonio, risorse umane e istituzionali).

I. CONTENUTI

Il contenuto dipende dagli obiettivi dell’ecomuseo, dalle risorse del patrimonio, dalle infrastrutture disponibili, dal pubblico, dal programma educativo, dall’offerta turistica.

I.1. Obiettivi

Una delle questioni più importanti è la definizione degli obiettivi dell’ecomuseo, Essi ne determineranno il profilo, le direzioni di sviluppo, le attività, la struttura e il sistema di gestione. Gli obiettivi dipendono dalla situazione e dalle circostanze locali, dalle risorse del patrimonio e dal loro stato, dal leader dell’ecomuseo e dai partner. Di seguito si riporta una selezione degli obiettivi degli ecomusei.

ESEMPI DI OBIETTIVI ECOMUSEALI
  • Tutela del patrimonio
  • Interpretazione del patrimonio
  • Promuovere il patrimonio in situ
  • Sostenere le attività economiche della comunità
  • Sostenere i programmi scolastici
  • Promuovere il turismo
  • Consolidare e valorizzare l’identità locale
  • Organizzare le raccolte
  • Gestione del patrimonio per promuovere lo sviluppo locale
  • Offrire attività
  • Organizzare mostre
  • Promuovere i diritti umani e l’inclusione sociale
  • Affrontare le sfide sociali, locali, nazionali, internazionali

Ogni ecomuseo dovrebbe definire i propri obiettivi e la propria missione. Anche se possono sembrare ovvi per i leader, gli obiettivi e la missione dovrebbero essere specificati e scritti.

I.2. Risorse del patrimonio

Nella fase di diagnosi del patrimonio locale, le risorse vengono identificate e analizzate. Questo è il punto di partenza per progettare quali risorse saranno alla base dell’ecomuseo e in che modo saranno interpretate e condivise. Esiste un’ampia gamma di strumenti e tecnologie da utilizzare per interpretare il patrimonio.

POSSIBILI STRUMENTI INTERPRETATIVI
  • Laboratori interattivi
  • Dimostrazioni, degustazioni
  • Attività pratiche
  • Giochi educativi
  • Narrativa
  • Ricostruzioni storiche
  • Pannelli interpretativi
  • Sentieri autoprotetti
  • Mostre
  • Lezioni ecomuseali
  • Conferenze, presentazioni
  • Visita guidata
  • Altro
POSSIBILI RISORSE TECNOLOGICHE
  • Superfici multitouch
  • Chiosco interattivo
  • Guide mobili
  • Video
  • QR Code
  • Proiezioni interattive
  • Giochi
  • Suoni / informazioni sonore
  • Realtà aumentata
  • Realta virtuale
  • Ecomuseo Virtuale
  • Ludicizzazione

La scelta degli strumenti e delle tecnologie dipenderà dal carattere del patrimonio, dalle  risorse umane, dai  fondi, dalle  infrastrutture disponibili, dai  gruppi target…

I.3.  Pubblico

Nel progettare un ecomuseo è importante definire il pubblico potenziale. Secondo l’interpretazione del patrimonio, il messaggio dovrebbe essere formulato e fornito in modo rilevante per lo specifico segmento di pubblico selezionato.

Gruppo target

Bisogni specifici

Bambini

Il programma dovrebbe essere personalizzato per vari gruppi di età considerando il livello delle loro conoscenze e abilità

Giovani

Il programma dovrebbe essere adattato in modo attraente per questo gruppo (ad esempio stimolante, inclusa la rivalità)

Anziani

Il programma dovrebbe tener conto delle potenziali limitazioni

Famiglie

Il programma dovrebbe incoraggiare attività comuni, coinvolgendo tutti i membri della famiglia

Comunità locale

Il programma dovrebbe includere potenziali scambi e contributi

Stranieri

Il programma richiede la comunicazione in lingua straniera (a seconda del potenziale pubblico internazionale) e informazioni aggiuntive (background storico e culturale)

I.4. Infrastrutture

L’infrastruttura comprende tutti i tipi di spazi interni ed esterni che possono essere utilizzati ai fini dell’ecomuseo. La sua valutazionei dovrebbe mostrare il potenziale e le esigenze. Il passo successivo è valutare quali risorse sono pronte per essere utilizzate, quali necessitano di adattamento o creazione. I bisogni dipendono dalle attività pianificate e dal carattere delle risorse del patrimonio da interpretare e condividere.

Infrastrutture interneLo spazio interno potrebbe essere utilizzato per mostre, collezioni, biblioteca, laboratori, luogo di formazione/seminari, riunioni, amministrazioni, film/presentazioni, spettacoli teatrali, archivi, negozi, ecc. Potrebbe anche includere edifici per usi speciali (ad es. mulini, fucine, castelli, panifici, fabbriche, miniere ecc.) che possono esporre spazi autentici attrezzati e mantenuti.
Infrastrutture esterneLo spazio esterno può comprendere: giardini, parchi, sentieri, percorsi didattici, specifici assetti paesaggistici, urbani o rurali, monumenti, cimiteri, siti archeologici, alveari, ecc.

L’interpretazione e l’uso dell’infrastruttura esistente dovrebbero seguire il concetto generale di ecomuseo.

I.5. Risorse umane

Per sviluppare l’ecomuseo e il suo programma educativo sono necessarie risorse umane specifiche, che includono non solo specialisti in determinate aree e campi, ma anche persone con competenze pratiche, esperienza e talenti specifici. Puoi consultare il programma ecomuseale con professionisti interni ed esterni, ma avrai bisogno anche della comunità locale per sviluppare conoscenze, abilità ed esperienze specifiche.

Specialisti e ricercatoriQuesto gruppo comprende un'ampia gamma di professionisti, ad es. museologi, archeologi, etnografi, storici, regionalisti, specialisti in turismo e formazione (insegnanti) ma anche specialisti in management e marketing. Puoi anche collaborare con uno specialista professionista nell'interpretazione del patrimonio. È anche importante disporre di programmi speciali per cooperare con gli anziani poiché sono depositari di conoscenze, abilità ed esperienze che stanno scomparendo.
Comunità localiDevi cercare artisti locali, artigiani, agricoltori, produttori, ma anche persone che coltivano la tradizione locale, i costumi, la musica, i canti, i balli, i giochi. È importante collaborare con persone che raccolgono storie locali, leggende, fiabe – forse, ci sono narratori di talento. Puoi includere feste locali, fiere e spettacoli, nonché collaborare con gruppi di ricostruzione storica.

La collaborazione di vari specialisti, tecnici, professionisti e volontari è necessaria per fornire valori educativi affidabili, conoscenze, competenze in modo attraente e coinvolgente.

L’evoluzione dell’ecomuseo dovrebbe essere incentrata anche sullo sviluppo delle risorse umane. Il programma dovrebbe essere basato su un monitoraggio sistematico dei bisogni e adattato in base ad essi. Vari metodi e strumenti educativi potrebbero essere utilizzati in:

Corsi di formazione regolari – organizzati per il personale e i volontari dell’ecomuseo, nonché la partecipazione a corsi di formazione disponibili (a pagamento o gratuiti)
Corsi online – ci sono più possibilità di partecipare ai corsi e ai seminari online organizzati da una vasta gamma di specialisti (ad es. e-learning)
Materiali di orientamento: accesso a tutti i tipi di letteratura e manuali professionali
Formazione online (ad es. webinar, tutorial, video): promuovere e incoraggiare la partecipazione a vari corsi di formazione online
Assistenza esperta nello sviluppo di nuovi progetti: ricerca di esperti che possano assistere in nuove imprese, e introdurre metodi e approcci innovativi.
Scambio di conoscenze ed esperienze – organizzazione di visite di studio a musei ed ecomusei, organizzazione/partecipazione a convegni e seminari.
I.6. Strutture turistiche

Inoltre, l’ecomuseo potrebbe cooperare con servizi e strutture turistiche tipiche, come strutture ricettive, ristoranti e catering e altri servizi della zona, ad es. noleggio biciclette. Tuttavia, è importante che tali luoghi rispettino e promuovano la cultura e le tradizioni locali (ad esempio, utilizzino risorse locali, siano rispettosi dell’ambiente e del paesaggio culturale locale, offrano cucina locale, ecc.).

II. GESTIONE

La gestione include vari aspetti dell’organizzazione e del funzionamento dell’ecomuseo come:  il carattere istituzionale, il processo decisionale, le risorse umane, la comunicazione,  la finanza, la relazione con la comunità).

II.1. Carattere istituzionale

Il carattere istituzionale dipende dalle condizioni e dalle possibilità locali. Può rappresentare:

  • un ente pubblico – istituzione responsabile del funzionamento dell’ecomuseo (ad esempio un museo – Ecomuseu do Corvo, Ecomuseu de les Valls d’Àneu, un comune, una rete museale – Rede Museológica do Concelho de Peniche)
  • un’associazione – in questo caso viene costituita una nuova entità per la gestione dell’ecomuseo e solitamente ha la forma di un’associazione (Ecomuseo Casilino Ad Duas Lauros, Lis Aganis Ecomuseo delle Dolomiti Friulane) o di impresa sociale (Museu do Traje de São Brás de Alportel)
  • un’entità privata – un ecomuseo è istituito e gestito da imprese o persone private (ad es. ecomuseo di famiglia).
  • un collettivo informale – può avere una forma di partenariato multisettoriale composto da diverse entità (istituzioni pubbliche, organizzazioni, imprese e persone) che hanno dichiarato (dichiarazione di adesione) di cooperare sulla base di valori e standard di qualità comuni (es. Ekomuzeum Doliny Karpia, Ekomuzeum “Dziedziny Dunajca”). In entrambi i casi menzionati esiste un’organizzazione leader (associazione) che supporta il funzionamento dell’ecomuseo. Vale la pena ricordare che l’Italia è l’unico paese che ha elaborato una legge specifica relativa all’ecomuseo.
II.2. La struttura e il processo decisionale

Il processo decisionale dipende dal carattere istituzionale e dalla struttura adottati. Poiché l’ecomuseo si occupa del prezioso patrimonio della comunità, è importante utilizzare regole democratiche e applicare meccanismi di partecipazione pubblica che coinvolgano la società in generale nel processo.

La struttura dell’ecomuseo potrebbe includere:

  • Un Comitato esecutivo – responsabile della gestione operativa dell’ecomuseo
  • Un Consiglio scientifico – organo consultivo, responsabile dell’affidabilità e della qualità dei risultati dell’ecomuseo
  • I Gruppi di lavoro – responsabili della progettazione e dell’attuazione di alcuni aspetti delle attività e dello sviluppo degli ecomusei (ad es. formazione, promozione, partecipazione del pubblico, creazione di reti, raccolta fondi, ecc.)
  • Un Fan club – dove si riuniscono persone interessate al funzionamento dell’ecomuseo e pronte a sostenerle.

Ogni ecomuseo potrebbe sviluppare altre unità strutturali per rendere più efficiente ed efficace il sistema operativo e gestionale.

II.4. Comunicazione

La comunicazione è una delle questioni più importanti nella gestione dell’ecomuseo. Dovrebbe essere ben pianificata e implementata sistematicamente. Comprende la comunicazione interna (tra il personale dell’ecomuseo e  tutti i soggetti coinvolti, ad esempio i volontari) e la comunicazione esterna, sia con la comunità che con il pubblico dell’ecomuseo.

Materiali stampati: volantini, manifesti, mappe, libri, guide
Sito ufficiale, mailing list, blog, e-guide
Newsletter
App per telefoni cellulari
Materiali audio e video
Social media: Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest, WhatsApp
Collaborazioni con bloggers, influencers, instagramers
Incontri, seminari, conferenze
 Lavoro in rete

L’elenco di metodi, strumenti e canali è aperto e gli ecomusei dovrebbero adattarlo, in modo che sia pertinente ai gruppi target e al messaggio da trasmettere.

II.5. Finanziamento

Per gestire le questioni finanziarie, l’ecomuseo dovrebbe innanzitutto definire quali sono i suoi costi permanenti (es. personale, manutenzione) e i suoi costi occasionali (es. organizzazione eventi, formazione, pubblicazioni). È essenziale stimare i costi necessari per pianificare la raccolta fondi e il budget dell’ecomuseo.

La capacità finanziaria dell’ecomuseo dipende dal suo status e dalla sua struttura. Gli ecomusei differiscono tra loro in questo aspetto. Mentre alcuni di loro hanno finanziamenti permanenti e un budget annuale regolare, il funzionamento di altri è basato su progetti e il loro budget può variare periodicamente a seconda della loro attività ed efficacia. Avere il budget basato sui progetti significa un grande grado di autonomia per l’ecomuseo ma può essere rischioso nel caso in cui non sia efficace nel reperire fondi.

In generale, gli ecomusei utilizzano diverse fonti di finanziamento:

Risorse esterne (contributi, donazioni e sovvenzioni da vari enti e aziende)
Risorse proprie (ad es. quote associative, entrate derivanti dalla fornitura di servizi e prodotti)
Risorse della comunità (e.s. donazioni, lavoro volontario)
Progetti nazionali competitivi (contributi)
Progetti competitivi internazionali (sovvenzioni)
Risorse previste dalle leggi sul mecenatismo culturale (sovvenzioni)
L’Ecomuseo dipende da un ente esterno (pubblico o privato)
II.6. Relazione con la communità locale

Nel processo di pianificazione dello sviluppo dell’ecomuseo, una questione importante è costruire e mantenere relazioni con la comunità. Maggiori informazioni su questo aspetto del funzionamento dell’ecomuseo sono presentate nel modulo: Partecipazione e cittadinanza attiva. Processi Partecipativi.

II.7. Reti interne ed esterne

L’ecomuseo opera in un determinato ambito , che può limitare la sua conoscenza di altri modelli ecomuseali, soluzioni, idee, metodi e strumenti innovativi. Queste conoscenze e abilità possono essere sviluppate e accresciute attraverso la partecipazione  alle reti. È utile lo scambio di esperienze e la costruzione delle comunità degli ecomusei a vari livelli (regionale, nazionale, internazionale). In primo luogo, l’ecomuseo può avviare o partecipare a reti locali di soggetti (pubblici, privati, sociali) per incoraggiare la cooperazione locale. Il passo successivo è avviare la cooperazione con altri ecomusei o iniziative simili nella regione e nel paese. Se c’è una capacità sufficiente, col tempo i partner potrebbero decidere di istituire una rete (si raccomanda di avere  una figura pronta a svolgere il ruolo di leader/coordinatore della rete). Tuttavia, bisogna essere consapevoli del fatto che la partecipazione alla rete non solo è redditizia, ma richiede anche lavoro e impegno extra e l’ecomuseo ha bisogno di competenze sufficienti per far parte di una rete.

Una rete di istituzioni/associazioni locali
Rete degli ecomusei a livello regionale (es. Rete degli ecomusei in Lombardia)
Rete degli ecomusei a livello statale (es. Fédération des Écomusées et des Musées de Société, Rete italiana degli ecomusei)
Rete internazionale (ad es. piattaforme internazionali EEON, DROPS)

Un buon esempio di rete è la rete francese – Fédération des Écomusées et des Musées de Société (https://fems.asso.fr) che riunisce 139 membri in rappresentanza di ecomusei, musei comunitari e centri di interpretazione. Un altro esempio è la Rete Italiana degli Ecomusei che nel 2017 ha pubblicato Il Manifesto Strategico degli Ecomusei Italiani.

Esistono anche piattaforme dedicate agli ecomusei per favorire e incoraggiare il loro sviluppo, la cooperazione e lo scambio tra di loro:

È importante realizzare processi di progettazione ecomuseale sistematici e dettagliati in modo partecipativo perché:

  • Permette di identificare bene le risorse del patrimonio in modo completo e di valutarne lo stato e le esigenze per migliorarle e sostenerle
  • Coinvolge vari stakeholder e rappresentanti della comunità
  • Valuta il potenziale e le capacità, definisce le sfide e le barriere
  • Serve alla creazione di una visione ecomuseale
  • Porta a determinare le attività e i compiti per raggiungere gli obiettivi (implementare la visione)
  • Attrae persone che apprezzano il patrimonio e le incoraggia alla cooperazione
  • Consente di definire le esigenze: sociali, finanziarie, di competenze, organizzative ecc.
  • Offre le migliori soluzioni per proteggere, mantenere e presentare il patrimonio
  • Sviluppa programmi educativi che possono aumentare la consapevolezza dei valori naturali, culturali e storici locali e migliorare il senso di identità e orgoglio
  • Porta a stimare e pianificare le fonti finanziarie per garantire i fondi necessari al sostentamento dell’ecomuseo.

Bibliografia

Referenze bibliografiche

Bryman A., (2015) Social Research Methods. Oxford University Press.

Bryson, J. M.,   Alston F. K. (2011), Creating Your Strategic Plan: A Workbook for Public and Nonprofit Organizations, Jossey-Bass; Edycja 3. 

Goodstein, L., Nolan, T., Pheiffer, J. W. (1993) Applied strategic Planning, McGraw-Hill Company.

Sarantakos, S. (2013) Social Research. Edition Fourth. Red Globe Press. (https://books.google.pl/books?id=PCNHEAAAQBAJ&lpg=PR14&ots=t0w9PHfBM2&dq=social%20research&lr&hl=pl&pg=PR21#v=onepage&q=social%20research&f=false)

Schwenker, B., Wulf, T., Krys, Ch. (2015) Scenario-based Strategic Planning: Developing Strategies in an Uncertain World. Springer Gabler.

Taylor, K., Verdini, G. (2021) Management Planning for Cultural Heritage: Places and Their Significance, Routledge.

Tilden, F. (1957). Interpreting our Heritage. University of North Carolina Press, North Carolina.

Veverka, J.A. (2015). Interpretive Master Planning: Strategies for the New Millennium – Philosophy,Theory and Practice.

Autori

Barbara Kazior

Coordinatori Scientifici