Ecomuseo del río Caicena

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Ecomuseo del río Caicena

Contenuti del caso di studio

1. Dati Ecomuseo

Nome Ecomuseo

Ecomuseo del río Caicena

Data di creazione

1994

Indirizzo

Ayuntamiento-Pza. Constitución, s/n Almedinilla 14812 (Córdoba)

Telefono

+34 957 702021

1.1. Descrizione dell'Ecomuseo

L’Ecomuseo del Rio Caicena è un progetto municipale di sviluppo, di carattere territoriale, che mira a ricercare, conservare, divulgare e formare in patrimonio nella località di Almendilla (Córdoba), considerato in maniera estesa ed interdisciplinare (patrimonio storico, naturale, etnologico, umano) e che si concepisce come strumento di partecipazione cittadina e riflessione sul presente a partire dalla conoscenza degli sviluppi passati.

La spina dorsale dell’Ecomuseo è, tuttavia, il patrimonio storico, come riflesso di quel passato condiviso che spiega in gran parte il nostro presente e in parte condiziona il nostro future. Il futuro di una piccola città di 2.500 abitanti, immersa nell’ambiente naturale delle Sierras Subbéticas Cordobese, in un mondo rurale in trasformazione, dipendente e minacciato.

Il fiume Caicena spiega all’abitante e al visitatore cosa ha trovato e trova nel suo corso: la foresta lungo il fiume, che forma il fiume stesso e i suoi paesaggi di cascate e frutteti tradizionali, la Sierra de Albayate (Complesso di interesse ambientale di Serrano), le industrie che ne muovevano la forza (farina e frantoi), l’urbanistica montana, o gli stessi siti archeologici che sorgono ai suoi piedi.

L’Ecomuseo si concretizza in una serie di nuclei museali: l’Aula Contadina, l’Aula del Caicena e il Percorso di Educazione Ambientale, il Mulino e la Sala Cereali, il Centro di Accoglienza ed Esposizioni Temporanee, la Sala Convegni e Laboratori, la Biblioteca Specializzata e gli Alloggi per Ricercatori, l’Officina e il Magazzino di Restauro, I giacimenti archeologici visitabili (come ad esempio l’insediamento iberico di Cerro de la Cruz e la villa romana di El Ruedo), i Percorsi escursionistici, e il Museo Storico, l’edificio principale dell’Ecomuseo da cui si parte per esplorare il territorio.

1.2. Addetti dell'Ecomuse

Nome del responsabile

Ignacio Muñiz Jaén

Posizione
Director
Contatto
+34 671 948168
Numero di membri del team dell'ecomuseo

6

Qualificazione/formazione dei membri del team

1 archeologo, 1 tecnico di archeologia e restauro, restauración, 1 facilitatore-dinamizzatore culturale, 2 guide turistiche turísticos, 1 impiegato in amministrazione

1.3. Formazione

  • Metodologie e sistemi di catalogazione e inventario
  • Tecniche di ricreazione storica
  • Interpretazione del patrimonio

Alcuni esempi di formazione offerti dall’Ecomuseo

CORSI DESCRIZIONETARGET
MEMBRI DELL’ECOMUSEO (TEAM TECNICO)COMMUNITA’ LOCALE
Archeologia musicaleStudio e ricerca delle tradizioni musicali del territorio.X
Bio-construzioneLaboratori per costruzioni bioclimaticheXX
Antropologia forenseAgli sforzi archeologici sono collegati workshop sulla ricostruzione di antichi insediamenti.XX
Conservazione del patrimonioWorkshop che evidenzia il valore del recupero del patrimonio culturaleXX
Facilitazione-dinamizzazione culturaleLaboratori di vario tipo che cercano di dare vita alle aree rurali nel raggio d'azione del Museo.XX
Rievocazione storicaLaboratori per la messa in scena del patrimonio culturale, patrimoniale e paesaggistico.X
Orme e tracce di uccelliDiversi laboratori di birdwatchingX

Alcuni esempi di bisogni formativi individuati

AREA /CAMPO DESCRIZIONE MODO DI FORMAZIONE (VIRTUALE / IN LOCO / LABORATORI / ECCETERA.) TARGET
MEMBRI DELL’ECOMUSEO (TEAM TECNICO)COMMUNITA’ LOCALE
Apprendimento di metodi bibliografici e archivisticiVirtualeX
Tecniche per la rievocazione storicaApprendimento empatico e divertente dell'esposizione al patrimonio culturaleIn presenzaX
Interpretazione del patrimonio Workshop di specializzazione sui diversi aspetti del patrimonio e della sua interpretazione.In presenzaX
Hackcamp: patrimonio culturale, turismo dell'entroterra e sostenibilitàWorkshop sulla didattica del turismo sostenibileIn presenzaX
Rete collaborativa di appoggio al patrimonio localeLaboratori di rivitalizzazione sociale e culturaleVirtualeX

3. Finanziamenti e Risorse

Tipo di entità
Museo Comunale
Proprietà
Pubblico
Status ufficiale
Museo Comunale
Bilancio annuale
100.000€ (l’intero Ecomuseo) Museo Storico (20.000€)

Il progetto è comunale e vi viene investito fino al 10% del bilancio comunale; per la gestione è stata creata la società per azioni Somnus. Oltre a questo, e per azioni specifiche, sono stati sviluppati una moltitudine di progetti, e vi è stata la partecipazione ad altri promossi dal Comune (LEADER, PRODER, Casa de Oficios, Escuela Taller comarcal…). Il lavoro svolto dall’Ecomuseo è determinante, in relazione alle Norme Urbanistiche sussidiarie del comune a tutela del paesaggio agrario tradizionale dei frutteti, di quello montano, stradale  in raccordo con una di una serie di edifici e ambienti urbani.

Attualmente, l’Ecomuseo del fiume Caicena è integrato alla Rete degli Spazi Culturali dell’Andalusia (RECA), alla Rete dei Centri di Interpretazione Etnologica (CIE), alla Strada della Bética romana (RUBERO), alla Rete delle Ville Romane dell’Hispania, all’Associazione dei Musei Locali della Provincia di Córdoba, al Viaggio al tempo degli Iberici, ai Tesori del sud di Córdoba. L’Ecomuseo ha ricevuto i seguenti riconoscimenti: il Premio Expobética 1999; il Premio CIT Subbetica, 2000; il Premio Juan Bernier, 2000; il Premio per il miglior prodotto turistico innovativo, 2004; Finalisti ai Premi I Progressi per lo Sviluppo dei Comuni dell’Andalusia, 2004; il Premio ai Campi di Lavoro di Almedinilla per la XXV Giornata dell’Andalusia, 2005; il Premio Cultura dell’Associazione dei Comuni della Subbética Cordobesa, 2007; Hasdai Ibn Shaprut Communication Awards, 2016 alla conferenza FESTUM Ibero-Romana.

4. Partecipazione Sociale e Comunitaria

L’Ecomuseo è nato a seguito del lavoro di catalogazione di risorse, diagnosi e obiettivi, svolto dalle associazioni locali (Maquica, Waska). In seguito, il Consiglio comunale ha approvato il progetto, e  da allora vi partecipano diverse associazioni locali. L’ecomuseo collabora inoltre con molte altre associazioni provinciali e regionali, tra cui vanno segnalate: l’Associazione dei musei locali di Córdoba, e l’Associazione Center for Bastetan Studies (che ha ceduto la sua biblioteca specializzata all’Ecomuseo).

Attraverso la card AMICITIA, l’Ecomuseo intreccia una rete di “amici”, che possono beneficiare di prezzi e attività speciali.

4.1. Popolazione locale

Numero di abitanti del territorio/località in cui si trova l'ecomuseo
2.500
Numero di membri della popolazione locale coinvolti nell'ecomuseo
200

Modalità di partecipazione

La partecipazione avviene attraverso incontri e assemblee in cui sono previste attività e spettacoli annuali. In particolare, la partecipazione è indirizzata ad attività specifiche come il FESTUM Ibero-Roman Conference, che dura 10 giorni e si tiene ogni anno.

4.2. Ambiente sociale

Numero di visitatori dal territorio/località in cui si trova l'ecomuseo
3.000
Numero di visitatori stranieri
12.000

Forme di coinvolgimento

I visitatori collaborano attraverso proposte come AMICITIA, una carta amici che facilita i contatti, e partecipano inoltre ai corsi e laboratori che l’Ecomuseo organizza.

4.3. Sito web analisi

Tipe di interventi possibili dal sito web

Solo informazioni Possibilità di suggerire azioni Reclami o complimenti Acquisto dei biglietti Accesso aperto o in fase di registrazione
X
X
X
X
Accesso aperto

Tipi di suggerimenti disponibili

Proporre l'oggettomuseale ives Sulle questioni di finanziamento Informazioni sulla pianificazione museale Sull'accessibilità

Qualità del feedback

Viene inviato il messaggio di ricezione La proposta è discussa a livello di gestione museale I risultati della discussione vengono inviati
X

Il sito dell’Ecomuseo e di Almedinilla Turismo va migliorato, ed è necessario creare una rete digitale a supporto del patrimonio locale, collegandosi con altre esperienze.

5. Innovazione e Ricerca

L’Ecomuseo del fiume Caicena ad Almedinilla è un progetto la cui azione museologica si inquadra nel contesto della perdita di importanza del mondo rurale, della sua economia, della sua popolazione e dei suoi modi di vita, e dove il mimetismo culturale verso i valori urbani provoca un progressivo degrado e costante dei valori di questi territori. L’ambiente naturale della Sierra de Albayate, e il resto del confine municipale sono rimasti fuori dal Parco Naturale delle Sierras Subbéticas e sono quindi più soggetti ad aggressioni ambientali, provenienti da tre fronti principali: l’agricoltura monocolturale (con la perdita della biodiversità), i forti processi erosivi e il prelievo abusivo di acque sotterranee.

L’economia di Almedinilla ruota attorno alla monocoltura degli uliveti (coltura che si sta imponendo nel territorio dal 1950 rispetto alle zone dei cereali, dei frutteti e della montagna), con piccoli e medi agricoltori che, per la maggior parte, sfruttano il terreno sotto un regime di proprietà, e con l’aggiunta di alcuni frutteti e bestiame (maiali e pecore) a conduzione familiare. Esistono industrie di trasformazione delle olive (6 frantoi, di cui uno cooperativo), ma la commercializzazione diretta dell’olio è insufficiente (tra il 30-40% della produzione), con un’economia orientata al raggiungimento della massima produzione e la conseguente perdita del tradizionale il rapporto tra l’agricoltore e la terra (nonostante la crescente presenza dell’agricoltura biologica) e la dipendenza dalla Politica Agricola Comunitaria dell’Unione Europea. Tuttavia, la traballante realtà economica del paese è stata attutita, nell’ultimo decennio, dal miglioramento delle comunicazioni, dai maggiori servizi nel comune, dal freno all’emigrazione, dalla migliore formazione dei giovani e da altri aspetti – come la promozione dell’olio di oliva di qualità (dalla creazione del Consiglio Regolatore della Denominazione di Origine Priego), e la creazione della zona industriale Los Bermejales (che concentra e organizza le industrie locali: mobili, abbigliamento, aziende di confezionamento alimentare, salsicce, pavimenti industriali…)-.

Il patrimonio storico di Almedinilla offre inoltre un insieme di elementi architettonici tradizionali, che spaziano dalle industrie del frantoio e dei molini ai sistemi di irrigazione idraulica dei frutteti, passando per un’urbanistica montana e un insieme di paesaggi agrari tradizionali. All’interno del patrimonio storico, il patrimonio archeologico di Almedinilla ha una ricchezza unica, che è stata la forza trainante del resto del progetto dell’Ecomuseo, nella sua concezione ampia e dinamica del patrimonio.

L’Ecomuseo Fluviale Caicena opera da 27 anni nella catalogazione, nella ricerca, nella conservazione, nella valorizzazione e nella divulgazione del suo ricco patrimonio storico e ambientale, da una concezione territoriale e partecipativa che vede come agente attivo la popolazione di Almedinilla, e la creazione di reti di collaborazione come strumento per dare una mano alle iniziative dei cittadini, dell’amministrazione e dell’impresa privata.
Tutto questo, con l’obiettivo finale di sviluppare un modello che vada oltre i cambiamenti formali, e proponga un approfondimento che si allontani da proposte museologiche meramente adattive.

Si rivendica, quindi, la gestione comunale del patrimonio di un determinato territorio, con la partecipazione diretta dei residenti, e il coinvolgimento dell’iniziativa privata, a partire dalla cornice della cosiddetta Nuova Museologia. Questo intendimento della museologia evita a molti musei comunali di ristagnare, e di restare ancorati ad una museologia tradizionale che è poco didattica, e permette a queste realtà di sopravvivere con budget minimi, senza personale a contratto, senza dirigenze professionali, senza attività di ricerca, senza nemmeno orari di apertura stabili.

6. Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs)

Progetti/azioni relativi agli SDG

PROGETTI / AZIONIBREVE DESCRIZIONESDGIMPATTI
Piano ZurreonMiglioramento del canale fluviale6, 11, 13, 15Restauro e ristrutturazione della villa romana di El Ruedo, e della struttura iberica di Cerro de la Cruz
Efficienza energeticaPannelli solari e stufe a pellet da scarti di olive6, 7, 11, 13, 15Risparmio energetico
Uliveto ecologicoCorsi e laboratori1, 2, 3, 7, 11, 12, 13, 15, 17Sempre più proprietari aderiscono all'agricoltura biologica
Valorizzazione dei siti archeologiciRestauro e ristrutturazione della villa romana di El Ruedo e dell'insediamento iberico di Cerro de la Cruz4, 8, 11, 15Turismo culturale di qualità

L’Ecomuseo è consapevole che per uno sviluppo sostenibile si deve considerare:

  • Il patrimonio locale (storico e naturale);
  • Il turismo come complemento alle attività agro-zootecniche e di trasformazione (che sono le principali attività che ha il mondo rurale)
  • L’innovazione tecnologica (R&S)
  • Le energie rinnovabili e il riciclo dei rifiuti (impianto di trattamento delle acque e utilizzo dei rifiuti degli oliveti);
  • L’insediamento rurale per fermare lo spopolamento dell’area;
  • La promozione dell’economia circolare e dei prodotti locali;
  • La creazione di reti  che avvicinino il produttore al consumatore;
  • La promozione di oli di oliva di qualità e di uliveti biologici.

7. COVID-19

L’Ecomuseo non ha smesso di lavorare durante la pandemia, e ha fatto progressi in quegli aspetti che a causa dell’attività turistica sono stati trascurati, come ad esempio: 

  • La ricerca
  • La catalogazione
  • Il rinnovamento del museo
  • I nuovi pacchetti turistici
  • Sono inoltre state adottate misure sanitarie preventive
  • I corsi e le visite si svolgono con capienza limitata e misure preventive.

Sono state promosse la formazione virtuale, e la creazione di più proposte per la popolazione locale (quando erano gli unici a poter partecipare a causa del confinamento).

Si sente che da un lato le visite aumenteranno non appena le misure sanitarie lo consentiranno, e che c’è una grande richiesta (che aumenterà nei prossimi anni). La popolazione locale mostra invece una certa stanchezza e sconforto per la situazione sanitaria.

Autori

Coordinatori Scientifici

Leandro França, Barbara Kazior, Óscar Navajas, Manuel Parodi-Álvarez, Lisa Pigozzi, Raul dal Santo, Julio Seoane, Maristela Simão